A BTO 2012 si incontra tutto il settore turistico che lavora online, un’occasione per esserci

Mancano ormai pochi giorni a BTO – Borsa del Turismo Online – in programma nei giorni 29 e 30 novembre 2012 presso la Fortezza da Basso a Firenze.

Come ogni anno si ritroveranno esperti internazionali e aziende di settore con dibattiti in Main Hall e approfondimenti nelle Focus Hall Training Sessions.
Un appuntamento che vuole richiamare gli operatori della lunga filiera turistico ricettiva, gli amministratori dei territori, chi studia e chi fa ricerca, chi lavora e chi lavorerà nel campo del marketing del turismo.
Speriamo che ci siano novità interessanti rispetto alle vecchie edizioni e che si possa uscire dicendo di aver imparato qualcosa di applicabile nelle nostre imprese turistiche.
Voi ci sarete?

Ricetta di maiale con mele selvatiche, equilibrio di sapori per stimolare tutti i piaceri…della carne e della tavola

Continuando la rubrica sui “frutti dimenticati”, oggi vi racconto una ricetta particolare che ha come protagonisti la Signora Mela (selvatica) e il Signor Porco.

La mela ha diversi significati simbolici, volendola unire al porco in tavola, non ci resta che vederla sotto il suo aspetto più classico di simbolo sessuale: la tradizione la vuole creata da Dioniso per essere donata a Venere, due divinità molto legate ai piaceri della carne e della tavola, tra le altre cose a Venere è sacro il maiale. 
La mela racchiude in se la natura sessuale femminile: la credenza popolare vuole che il frutto del peccato che Eva porge ad Adamo sia proprio una mela. E’ simbolo di gioia ultraterrena per i celti che guarda caso adorano il porco.
La similitudine tra le parole latine malus, malum la costringono a indicare il male e il peccato; stessa sorte però tocca al porco, nome troppo vicino a sporco. In definitiva, mele e porco a tavola ci parlano dei due sessi: la natura dolce e aspra della femmina (mela) si mescola alla natura forte e decisa del maschio (il porco) offrendo a chi sa’ sognare un piatto di raro equilibrio.

COSTOLA DI MAIALE ALLE MELE SELVATICHE 
Ingredienti (N°6 persone): 
Costole maiale Kg. 1.5
Mele selvatiche n°6 
Sale, pepe in grani, vino rosso,olio extra vergine d’oliva
Preparazione:
Soffriggere in una padella le costole di maiale tagliate a pezzettini di cm 10, con l’olio extra vergine, salare, aggiungere il vino rosso e lasciare evaporare. Coprire le costole con brodo di carne, aggiungere il pepe in grani e cuocere a fuoco lento fino a rimanere una fondo di cottura medio denso. A circa metà cottura aggiungere le meline lavate con la buccia e tagliate a spicchi. Per addensare la salsa di cottura aggiungere farina di maizena sciolta in poca acqua. 

La Locanda Senio nel gruppo EcoWorldHotel, vincitore del Premio Sviluppo Sostenibile 2012

Si parla tanto di green economy come possibile risvolto di contrasto alla crisi economica in cui ci troviamo. Certo, a parlare si fa bene, ma sono i fatti che contano e, a volte, qualche realtà virtuosa riesce ad emergere ed ad essere premiata per l’impegno. 
La nostra Locanda Senio fa parte da tempo del circuito EcoWorldHotel il quale ha vinto il Premio Sviluppo Sostenibile 2012 venerdì 9 novembre a Rimini, nell’ambito della fiera Ecomondo, ricevendo addirittura la medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano!
Turismo sostenibile?
Pare davvero di sì visto che il circuito EcoWorldHotel, che ad oggi riunisce 130 strutture ricettive in Italia, ha vinto per la sezione “Prodotti e servizi innovativi ad elevate prestazioni ambientali”, avendo al suo interno aziende impegnate in un percorso che parte da 15 requisiti ambientali minimi obbligatori ai quali corrisponde una eco-foglia, fino a cinque eco-foglie che rappresentano un numero elevato e molto impegnativo di requisiti ambientali. 
Siamo davvero fieri di far parte di questo gruppo e speriamo, nel nostro piccolo, di contribuire alla sostenibilità ambientale ed economica del nostro paese. In particolare, a quella del settore turistico!

Ricetta dolce con le pere, specialità gastronomica con i frutti dimenticati

Vi ricordate dei frutti dimenticati?
Noci, sorbe, giuggiole, corniole, mele da rosa, melograno, pere volpine…quei frutti che ormai quasi non si coltivano più, ma che qualche agricoltore ancora oggi prova a far crescere con tanto impegno. Addirittura si cerca di diffonderne la conoscenza con eventi come la Festa dei frutti dimenticati di Casola Valsenio. 

I prodotti delle piante da frutto domestiche o spontanee un tempo crescevano vicino alle case coloniche, nei campi o nei boschi ed erano destinati al consumo domestico locale, patrimonio di quella cultura contadina che sta scomparendo. 
Frutti che aiutavano anche a combattere meglio il freddo dell’inverno grazie al loro potere calorico: il gheriglio della noce, ad esempio, costituisce un alimento quasi completo, con un altissimo numero di calorie. 
Anche noi della Locanda Senio, per amore e nostalgia del passato, coltiviamo nel nostro orto questi frutti antichi e oggi vi voglio proporre una ricetta speciale a base di pere.
MOUSSE DI PERE CON SANGIOVESE
Ingredienti:
4 pere
Un bicchiere di grappa alla pera 
100 gr. di panna montata 
5 foglie di colla di pesce 
Il succo di 1 limone 
1 cucchiaino di zucchero 
1 bicchiere di liquore alchermes 
Sbucciare le pere, poi frullarle col limone e lo zucchero. Intanto ammollare in acqua fredda la colla di pesce poi strizzarla e scioglierla in un pentolino con la grappa a fuoco basso e unirla al frullato di pere. Quindi amalgamare il tutto alla panna montata, versare in uno stampo bagnato e tenere in frigo per 3 ore.
Per le pere di guarnizione: pelare le 4 pere, tagliarle a metà e privarle del torsolo, quindi cuocerle in 1 litro di vino rosso Sangiovese e 1 bicchiere di liquore alchermes, ritirarle dal vino ancora abbastanza dure. Fare addensare il vino a fuoco lento. Guarnire la mousse con fette di pere e salsa di vino.

Montebianco: una ricetta dolce con le castagne a confine tra Italia e Francia

E’ forse francese l’origine di questo dolce, dal nome montblanc, anche se è probabile che, come i marron glaces, sia nato sotto il regno dei Savoia quando Piemonte e Francia erano uniti. 
Il Monte Bianco stesso, a cui il dolce si riferisce, si trova giusto al confine tra l’Italia e la Francia e quindi possiamo dire che fa anche parte della nostra tradizione gastronomica.
Certo è che, come tutto in cucina, la ricetta la fanno gli ingredienti di qualità. Parlando di castagne, quale miglior marrone di quello del Mugello?
Questa sotto è la ricetta de La Locanda Senio a Palazzuolo sul Senio. 
Vi invitiamo a provare a farla e poi, a lasciare una vostra ricetta a base di castagne sulla nostra pagina facebook!
MONTEBIANCO

Ingredienti per 6 persone:
800 grammi di castagne
3 dl di latte
una stecca di vaniglia
70 gr. di zucchero
3 dl di panna fresca da montare
Preparazione:


Sciacquare rapidamente le castagne e praticate un taglio nella buccia, sul lato bombato: il taglio deve intaccare anche la pellicina interna e non solo la buccia. Mettere le castagne preparate in una casseruola e coprire a filo con l’acqua. Portare a ebollizione e lasciare cuocere 5 minuti circa: le bucce si apriranno in parte.
Sbucciare i frutti, avendo cura di eliminare anche la pellicina. Questa operazione deve essere fatta a caldo, altrimenti la pellicina interna rimane incollata al frutto. Togliere le castagne dall’acqua calda mano a mano che vengono sbucciate.
Mettere i frutti sbucciati in una casseruola, meglio se antiaderente. A piacere, aggiungere un cucchiaino colmo di cacao amaro in polvere. Unire la stecca di vaniglia tagliata in due per il lungo, 50 grammi di zucchero e il latte.
Coprire e cuocere a fuoco bassissimo per 50 minuti circa, o fino a quando i frutti saranno teneri. Lasciare intiepidire e trasferire il tutto nel passaverdura, se necessario, aggiungete poco latte. Passare parte del composto in uno schiacciapatate e premere direttamente sul piatto scelto.
Continuare fino a esaurimento del composto ottenendo alla fine una copuletta. Montate la panna con lo zucchero rimasto. Distribuirla su tutto il dolce senza lisciare troppo, per non ottenere un effetto troppo omogeneo.
Guarnire a piacere con marron glacé a pezzi, scaglie di cioccolato e cacao in polvere.

Delizia del palato alla Locanda Senio, per un itinerario gastronomico dal menù creativo


Chi l’ha detto che i topini non devono stare in cucina?
Certamente sto parlando dei nostri, quelli che si affacciano dal vassoio di un antipasto gustoso a base di ingredienti assolutamente locali. 
I topolini che vedete nelle foto, intenti a mangiarsi il pezzo di formaggio, sono in realtà dolcissime fette delle nostre pere guarnite con….indovinate cosa??

Seguono dietro, frittatine alle erbe aromatiche e crostini con con salsa verde, maionese e uova.
E, a fine pasto, come non concludere con un dolce semplice della nostra tradizione toscana? La schiacciata con l’uva, fatta da Roberta con tutto il suo amore!
Allora, cosa aspettate a venire a provare il nostro menù creativo??

Buono come il pane: a Palazzuolo sul Senio itinerario del gusto per imparare a fare il pane come una volta


Perché si dice: “quella persona è buona come il pane”?

Domenica prossima 11 novembre, a Palazzuolo sul Senio sarà facile scoprirlo, perché tutto il paese sarà buono come il pane!
In onore della Festa di San Martino si potrà infatti impastare e cuocere pane e schiacciate in tutto il borgo, assaporando il più semplice e squisito degli alimenti proprio come si faceva una volta.

L’itinerario del gusto inizierà dal Museo delle genti di montagna, dove saranno proiettati alcuni video sui mulini ad acqua, utilizzati per macinare il grano e rendere la farina.
Si prosegue per arrivare alla dispensa della Locanda Senio, dove la farina si trasforma in impasto per il pane con la lievitazione naturale.
Infine, si porta l’impasto alla cottura nel forno a legna di Borgo dell’oro, che si trova a 50 metri dalla Locanda.
Ed ecco il momento più atteso e profumato: dopo la cottura assaggio gratuito per tutti! 

Un evento per raccontare la tradizione della panificazione fatta in casa, un’occasione per imparare a fare il pane “vero”, anche con i forni moderni.
Sarà festa e momento di incontro tra generazioni, perché anche molti ragazzi oggi si divertono ad impastare, cuocere e sfornare pagnotte croccanti che riportano alla memoria i ricordi dei nonni.
Vi aspettiamo, con le mani in pasta!

Palazzuolo Sul Senio, villaggio ideale da scalare: qui i più bravi si arrampicano su muri, scale e colonne

C’è chi viene qui per relax, turismo gastronomico, itinerari nella natura. Ma capita anche che le persone vengano a Palazzuolo sul Senio per arrampicarsi su scale, muri e colonne!
E’ lo Street Boulder, pratica di arrampicata che si svolge in ambito urbano (su palazzi, abitazioni, arredo urbano…) senza l’uso di corde, ad una altezza massima di pochi metri. 
Il nostro paese sembra così idoneo a questa pratica che a fine settembre abbiamo avuto uno Street Boulder Contest, ovvero una gara di arrampicata sportiva a carattere competitivo su tutto ciò che è arrampicabile!
Gli eventi di Street Boulder  a Palazzuolo si ripeteranno tutto l’anno quindi seguiteci!
Foto: liquene in Flickr under Creative Commons

Marrons glacès di Marradi: le castagne del Mugello delizie gastronomiche d’eccellenza

Ricordate il film “La fabbrica di cioccolato” quando i personaggi entrano nella fabbrica e fiumi profumati di cacao scorrono sotto i loro occhi?
Immaginate qualcosa di simile a Marradi, nel Mugello, ma con le castagne…che da semplici frutti di bosco si trasformano in una delle leccornie più ricercate del pianeta, i marrons glacès!
Non sarà proprio come nel film ma vi garantisco che la qualità è al massimo e che la produzione di questi dolci porta il nostro territorio in tutto il mondo per genuinità e tradizione.
Il Mugello è ben rappresentato dalle eccellenze che qui si possono trovare e ora, che è tempo di raccolta di marroni, vi invito a venire per farvi un giro gustoso e prelibato nella cucina mugellana al sapore di castagna!
Ecco a voi un’anteprima:
La Fabbrica dei marroni a Marradi
Foto: accidental hedonist in Flicrk under Creative Commons

La raccolta delle castagne: a spasso tra i boschi e pranzo alla Locanda Senio

Castagneto di Palazzuolo sul Senio
                                      
Che delizia il marrone! 
Noi,  in Mugello, siamo famosi per averne di grossi e dolcissimi, non a caso qui vi è una delle maggiori produzioni della Toscana. 
Alla Locanda Senio ogni anno aspettiamo di andare a raccoglierle insieme ai nostri ospiti. Si parte al mattino e una volta dentro al castagneto si cammina tra i profumi del bosco fermandoci qua e là, a testa china, a cercar marroni.
Se ne raccolgono tanti chili, i sacchi si riempiono con facilità e all’ora di pranzo già son così pesanti che bisogna rientrare. Allora ecco che, come la tradizione comanda, il bottino si divide e ognuno si porta a casa il frutto del proprio raccolto.
Però che fame! Che voglia di gustare questi marroni cucinati in tanti modi! E qui appare la fata Roberta, maga della cucina, che ci prepara delle ottime tagliatelle con farina di marroni, il pane di marroni, il budino di marroni….e in allegria davanti ad un buon bicchiere di vino si ride e si scherza tutti quanti stanchi della camminata ma con la mente e lo spirito che volteggia in aria!
Insomma, che aspettate a venire a vivere quest’esperienza???