Ricetta di Crescentine fritte con raviggiolo, l’ingrediente segreto della Locanda Senio

Regina fra le specialità gastronomiche dell’appennino tosco-emiliano è la famosa Crescentina, oggi chiamata anche Tigella.
C’era un tempo in cui dai castagneti si prelevava in profondità argilla purissima che veniva mescolata con terra refrattaria con cui venivano fatti dei dischi, cotti e temperati sotto la cenere ardente: questi si chiamavano Tigelle e venivano messe sulle braci del camino per cuocere appunto le Crescentine, piccoli dischi di pasta soffice. 
Il metodo di cottura era a strati: sopra una Tigella calda veniva messa una foglia di castagno essicata, poi la Crescentina, una foglia di castagno, un’altra Tigella e così via fino alla fine. Da mangiarsi poi calde con salumi e formaggi freschi.
Alla Locanda Senio come le facciamo? Beh, la tradizione rimane, gli ingredienti genuini sono il vero segreto. Ma noi le friggiamo nell’olio così da renderle soffici come nuvole pannose e delicate al palato, da accompagnare con marmellata di marroni del Mugello fatta da Roberta oppure ravvigiolo fresco!
Noi vi diamo la ricetta ma per provare la versione tradizionale dovete venire qui e scoprire le vere Crescentine con aria fina di Palazzuolo sul Senio!
Ingredienti
500 grammi di farina
1 uovo
200 grammi di ricotta
sale q.b
latte per impastare
1 bustina di lievito istantaneo per pizza
Impastare tutti gli ingredienti. L’impasto deve essere morbido. Tirare una sfoglia di uno spessore di 0,5 cm. Tagliare a rombi e friggere in abbondante olio di arachidi. E’ molto buona accompagnata da formaggio tenero, con marmellata di marroni o salumi.
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